Briganti: banditi o partigiani
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Briganti: banditi o partigiani
Una lettura attuale e, forse più obiettiva, dei fenomeni che riguardarono gli anni immediatamente successivi all'unificazione dell'Italia, a distanza di quasi un secolo e mezzo, è oramai necessaria. Qualche giorno fa il bel contributo di Vincenzo d'Aurelio su Cultura Salentina, Il brigantaggio visto dal Sud, ha fatto il pieno di visite a testimonianza di un interesse forte da parte dei lettori su questo tipo di argomenti.
Sarebbe bello se prendessimo spunto da questa rinnovata attenzione per la nostra storia del meridione per raccogliere informazioni, bibliografia e aprire ulteriori fronti di discussione.
Sarebbe bello se prendessimo spunto da questa rinnovata attenzione per la nostra storia del meridione per raccogliere informazioni, bibliografia e aprire ulteriori fronti di discussione.
Re: Briganti: banditi o partigiani
Caro Gianfranco,
il lavoro storico sul brigantaggio, spesso, è formulato sui rapporti delle commissioni di inchiesta governative di fine Ottocento. Generalmente le stesse commissioni sono costituite da "aristocratici" che erano obiettivo primario delle bande. A questo aggiungiamo che buona parte di questi comissari non sono mai lucani e se lo sono essi stessi fanno parte di una fazione partigiana sabauda. Lo studio del brigantaggio, a mio parere, è ancor oggi sconosciuto nei suoi fondamentali e cioè: nel valore antropologico, nella discussione economica, nella discussione politica. Tutti i saggi sin'ora apparsi si fossilizzano solo su una di queste variabili e le conclusioni portano a vedere il fenomeno esclusivamente sotto un aspetto che diventa positivo e negativo in funzione di quel che si vuol far emergere. Non a caso il brigantaggio è ancora spesso utilizzato come strumento politico così come si fa con la figura di Garibaldi.
Il problema dell'interpretazione del fenomeno "brigantaggio", per il quale io non posso andare oltre a quanto già scritto per incompetenze e lacune, è quello di una lettura che propone un'analisi ad ampio spettro che collega un fenomeno locale (regionale-subregionale-provinciale ecc...) sull'ampio scenario storico, economico, antropologico e culturale nazionale dell'800.
Solo in tal modo si potrà valutare obiettivamente tutto ciò che si definisce, positivamente e negativamente, brigantaggio.
Un abbraccio
P.S. Il merito è tuo, e non del contributo, per lo spazio che concedi a questo cultore di storia nella nostra seguitissima rivista online .
il lavoro storico sul brigantaggio, spesso, è formulato sui rapporti delle commissioni di inchiesta governative di fine Ottocento. Generalmente le stesse commissioni sono costituite da "aristocratici" che erano obiettivo primario delle bande. A questo aggiungiamo che buona parte di questi comissari non sono mai lucani e se lo sono essi stessi fanno parte di una fazione partigiana sabauda. Lo studio del brigantaggio, a mio parere, è ancor oggi sconosciuto nei suoi fondamentali e cioè: nel valore antropologico, nella discussione economica, nella discussione politica. Tutti i saggi sin'ora apparsi si fossilizzano solo su una di queste variabili e le conclusioni portano a vedere il fenomeno esclusivamente sotto un aspetto che diventa positivo e negativo in funzione di quel che si vuol far emergere. Non a caso il brigantaggio è ancora spesso utilizzato come strumento politico così come si fa con la figura di Garibaldi.
Il problema dell'interpretazione del fenomeno "brigantaggio", per il quale io non posso andare oltre a quanto già scritto per incompetenze e lacune, è quello di una lettura che propone un'analisi ad ampio spettro che collega un fenomeno locale (regionale-subregionale-provinciale ecc...) sull'ampio scenario storico, economico, antropologico e culturale nazionale dell'800.
Solo in tal modo si potrà valutare obiettivamente tutto ciò che si definisce, positivamente e negativamente, brigantaggio.
Un abbraccio
P.S. Il merito è tuo, e non del contributo, per lo spazio che concedi a questo cultore di storia nella nostra seguitissima rivista online .
Re: Briganti: banditi o partigiani
E allora invito gli interessati a dare uno sguardo a "Lager sabaudi per i "briganti" del Sud", a "La pulizia etnica del 1861-1862", a "Il tallone dei Savoia" in "L'emigrazione Italiana" sul sito internet "Cronologia.Leonardo.it" ... per conoscere, ad esempio, le condizioni di migliaia di deportati, militari e civili dello sconfitto Regno delle Due Sicilie, ad Alessandria, Fenestelle, etc. etc.. Perchè non si istituisce anche per loro un giorno della memoria?
Fernando- Moderatore
- Numero di messaggi : 346
Data d'iscrizione : 09.01.09
Re: Briganti: banditi o partigiani
Nell’ opera …ATTRAVERSO DIECI SECOLI DI STORIA PATRIA , Tip. “La Modernissima” 1963 - del Can. Pietro Serio, giudicata dal Dott. Teodoro Pellegrino, Direttore della Biblioteca Provinciale di Lecce, senza esitazione tra le migliori scritte sulla nostra Terra d’Otranto, si cita un fatto interessante riguardo al Brigantaggio.
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Vi è una nota, a pag. 314
Cito testualmente:
Nota. Il giorno dopo l’esecuzione di morte di quegli undici disgraziati, dei quali cinque di Campi, il Lupinacci fece nota una disposizione con cui per grazia sovrana essi venivano resi liberi. Ma pare che il Lupinacci conoscesse anche prima una tale concessione e la tenne celata allo scopo di vendicarsi della loro lunga ed insistente resistenza, la cui resa gli era costata stenti e sangue.
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Vi è una nota, a pag. 314
Cito testualmente:
Nota. Il giorno dopo l’esecuzione di morte di quegli undici disgraziati, dei quali cinque di Campi, il Lupinacci fece nota una disposizione con cui per grazia sovrana essi venivano resi liberi. Ma pare che il Lupinacci conoscesse anche prima una tale concessione e la tenne celata allo scopo di vendicarsi della loro lunga ed insistente resistenza, la cui resa gli era costata stenti e sangue.
Carlo Maci- Numero di messaggi : 45
Data d'iscrizione : 16.04.09
Età : 55
Località : Lecce
Re: Briganti: banditi o partigiani
Alla lista delle fonti sui briganti si può aggiungere questo contributo che si basa su un resoconto pubblicato dal Panareo su Rinascenza Salentina.
Re: Briganti: banditi o partigiani
Segnalo questo bell'articolo di Sergio d'Amaro su Microstorie: BRIGANTI & CO. TUTTO SU DI LORO DA RAFFAELE NIGRO
Re: Briganti: banditi o partigiani
Gianfranco ha scritto:Segnalo questo bell'articolo di Sergio d'Amaro su Microstorie: BRIGANTI & CO. TUTTO SU DI LORO DA RAFFAELE NIGRO
Si è bello, ma generalizza il fenomeno e soprattutto non accenna alle problematiche specifiche del Salento.
Fernando- Moderatore
- Numero di messaggi : 346
Data d'iscrizione : 09.01.09
Re: Briganti: banditi o partigiani
Fernando ha scritto:Gianfranco ha scritto:Segnalo questo bell'articolo di Sergio d'Amaro su Microstorie: BRIGANTI & CO. TUTTO SU DI LORO DA RAFFAELE NIGRO
Si è bello, ma generalizza il fenomeno e soprattutto non accenna alle problematiche specifiche del Salento.
Certo si tratta in fin dei conti di una recensione, però interessante per tenere a mente gli scritti di Raffaele Nigro sul fenomeno.
Re: Briganti: banditi o partigiani
Gianfranco ha scritto:
Certo si tratta in fin dei conti di una recensione, però interessante per tenere a mente gli scritti di Raffaele Nigro sul fenomeno.
Anche Raffaele Nigro é un fenomeno. Ricordate "La baronessa dell'Olivento"?
Fernando- Moderatore
- Numero di messaggi : 346
Data d'iscrizione : 09.01.09
Re: Briganti: banditi o partigiani
Non ho letto questo testo, ma non vorrei aprire un off topic, che ne dici di raccontarci qualcosa in merito aprendo un altro topic?Fernando ha scritto:Gianfranco ha scritto:
Certo si tratta in fin dei conti di una recensione, però interessante per tenere a mente gli scritti di Raffaele Nigro sul fenomeno.
Anche Raffaele Nigro é un fenomeno. Ricordate "La baronessa dell'Olivento"?
Re: Briganti: banditi o partigiani
Grazie per la segnalazione. Ceglie Messapica è una cittadina salentina tutta da scoprire. E la storia dei suoi "briganti" e delle loro vittime, specialmente delle donne, merita approfondimenti e pubblicità sul nostro forum.
Fernando- Moderatore
- Numero di messaggi : 346
Data d'iscrizione : 09.01.09
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