raggirato dai pennuti. Aiuto!!!!

Comincia con Gi.....
quali sono le famiglie del luogo il cui cognome comincia con Gi...????
Non sarebbe forse più semplice contattare il Comune o l'Ente che ha redatto il cartello... ?????

...Marce', con tutta franchezza...

...e scusandomi con tutti gli amici del forum...

...e anche con chi ci legge e basta...

...ma...

...possiamo davvero dire che siamo nella [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] .....!

Seriamente: la visione dello stemma non ci può aiutare?

Una spugnetta abrasiva no, eh?

Sono tre zampe recise di toro, Marce'...

Niente male come manufatto: cos'ha, nel cimiero?

al solito...quando servono le società spariscono.....
però si potrebbe far ripulire... con la spugna e un po' d'acqua il mistero sarebbe risolto...

Carissimi, stavolta conosco la risposta all'indovinello marcellesco... (non dico che le cacchette le ha messe lui per farci impazzire, ma non gli è parso vero di cogliere l'occasione!!! )

Ebbene, trattasi dello stemma della famiglia Giugni di Trepuzzi (Marce', sconfini nella "mia" diocesi e non mi dici niente??!!!), affisso sulla facciata della chiesetta di San Giuseppe, chiesa votiva fondata dal sacerdote Giuseppe Petrucci, sempre di Trepuzzi, nel 1667. Evidentemente le due famiglie Petrucci e Giugni si imparentarono, e credo che entrambe ebbero diritto di sepoltura nella chiesa.

Credo di aver mandato a Marcello le foto dei due stemmi: controlla smemorato !!

(Sto provando a caricarle su Flickr per postarle ma mi sta dando problemi. E in questo momento non ho neppure sottomano le indicazioni bibliografiche su Trepuzzi. Tutti problemi a cui posso rimediare in tempi brevi, comunque.)

Ecco i due stemmi sulla facciata!

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Bellissimi!

E non solo per la tonalità cromatica della pietra impiegata.

Bravissima Vale !!!!!!!!
Marcè l'arcano è svelato finalmente......

Valentina ha scritto:Carissimi, stavolta conosco la risposta all'indovinello marcellesco... (non dico che le cacchette le ha messe lui per farci impazzire, ma non gli è parso vero di cogliere l'occasione!!! )

Ebbene, trattasi dello stemma della famiglia Giugni di Trepuzzi (Marce', sconfini nella "mia" diocesi e non mi dici niente??!!!), affisso sulla facciata della chiesetta di San Giuseppe, chiesa votiva fondata dal sacerdote Giuseppe Petrucci, sempre di Trepuzzi, nel 1667. Evidentemente le due famiglie Petrucci e Giugni si imparentarono, e credo che entrambe ebbero diritto di sepoltura nella chiesa.

Credo di aver mandato a Marcello le foto dei due stemmi: controlla smemorato !!

(Sto provando a caricarle su Flickr per postarle ma mi sta dando problemi. E in questo momento non ho neppure sottomano le indicazioni bibliografiche su Trepuzzi. Tutti problemi a cui posso rimediare in tempi brevi, comunque.)

assolutamente non le avevi mandate!
brava! e grazie per aver risolto l'arcano. Mi sento più leggero!

...ed io che volevo far mangiare il cervello ai forumisti, magari con un "giallo araldico"

Zampe male allineate 2 e 1. (per me).
Circa i colori... è impossibile leggerli in mancanza dei tratteggi... tra l'altro... lo stemma è abraso in alcuni punti...

...ci corre in aiuto il Dallari, Motti araldici editi di famiglie italiane, Modena 1912, che ci dice la famiglia essere di origini toscane (l'Autore la dice di Firenze), e ce ne dà il blasone completo di smalti: troncato d'oro e di rosso, a tre zampe di bue d'argento recise, rovesciate e poste nel secondo.

Quindi qui abbiamo quest'altro blasone: di rosso, a tre zampe di bue recise d'argento; al capo abbassato e centrato d'oro.

La cosa interessante è il motto che il Dallari indica per questo stemma: LENTO PASSU.

E nello stemma Petrucci, sopra l'elmo, un motto c'è... chi riesce a leggerlo, però?

Lucia ha scritto:Zampe male allineate 2 e 1. (per me).

Sì, carissima, il concetto di male allineati (o anche di male ordinati) è proprio del linguaggio araldico, però indica tre figure disposte 1 e 2.
Ossia, il contrario di quel che vediamo qui, che è invece la posizione normale o bene ordinata (che non occorre indicare nel blasone).

Circa i colori... è impossibile leggerli in mancanza dei tratteggi... tra l'altro... lo stemma è abraso in alcuni punti...

Sì, così com'è rovinatissima una delle due iscrizioni contenute negli elaborati cartigli che sottostanno agli stemmi: inconvenienti della pietra leccese, ahinoi.

Hai ragione Hilarion! C'è un motto nello stemma Petrucci.... ehm, me ne sono accorta soltanto ora che l'ho postato sul forum... (saper guardare è la scienza più difficile!).

Provo a trovare una foto più ravvicinata nel mio archivio o a ingrandire quella che ho...

E per quanto riguarda Marcello, mi scuso per lo "smemorato" e me lo riprendo per me, dato che ero certa di averti mandato queste due immagini!!! Provvedo al più presto...

Valentina ha scritto:(saper guardare è la scienza più difficile!)

Giustissimo, cara Valentina!
Giustissimo.

E il brutto è che col tempo, mentre si impara a guardare "con la testa", pian piano non si riesce più a guardare con gli occhi.

Ahimé non ho trovato una foto più ravvicinata dello stemma Petrucci: ancora non ero stata contagiata dalla passione araldica quando ho fatto le foto a Trepuzzi!!
Vi posto comunque un ingrandimento del particolare del motto, ripreso dalla parte di destra, laddove è più difficilmente leggibile. Infatti, da sinistra si legge distintamente (fidatevi): HIS SE LIB(R?) ...e poi diventa veramente difficile!

Chissà però se qualche repertorio araldico della provincia di Lecce lo riporta, questo motto? Se non erro qualcuno di voi ha a portata di mano i repertori classici del Salento...

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

...potrebbe essere un HIS SE LIBRAT, o qualcosa del genere?

Se così fosse, la duplice allusione alle figure dell'arma ed al cognome sarebbe immediata: un pennuto (per usare la terminologia marcelliana!) che posa un sasso (anzi una pietruccia) su un cumulo di altri già posati, e quindi per meglio librare...

Hilarion ha scritto:...potrebbe essere un HIS SE LIBRAT, o qualcosa del genere?

Se così fosse, la duplice allusione alle figure dell'arma ed al cognome sarebbe immediata: un pennuto (per usare la terminologia marcelliana!) che posa un sasso (anzi una pietruccia) su un cumulo di altri già posati, e quindi per meglio librare...

Sì, sì, credo proprio che sia da leggere così il motto!! HIS SE LIBRAT... In effetti sembra esserci proprio il gruppo AT nella "coda" del cartiglio!
Ma non ho capito bene la tua interpretazione in relazione all'immagine raffigurata nello scudo. Sarebbe una sorta di arma parlante dunque...? Chiedo venia, ti dispiace spiegarmi meglio come funzionerebbe tutto l'insieme a livello di significato (e dunque di rapporto tra l'immagine e il testo)?

ieri sera sono capitato su questo topic che mi ha molto incuriosito

Come gia' avete visto i Giugni erano un assai antica famiglia fiorentina arricchitasi inizialmente con l'usura ( nel 1200 ) e poi con i traffici.
E' di una certa importanza la sua partecipazione alla storia fiorentina.

Mi piacerebbe sapere in quale modo i Giugni si trovassero a Trepuzzi e quando e perche' qui si fermassero a dimorare.

Qualcuno ne sa qualcosa di piu' ?

Tutta la cosa meriterebbe un approfondimento anche la parentela coi Petrucci

cordialmente
pierluigi

Valentina ha scritto:Ma non ho capito bene la tua interpretazione in relazione all'immagine raffigurata nello scudo. Sarebbe una sorta di arma parlante dunque...? Chiedo venia, ti dispiace spiegarmi meglio come funzionerebbe tutto l'insieme a livello di significato (e dunque di rapporto tra l'immagine e il testo)?

Volentieri, carissima: partendo magari dal concetto di "arma parlante".

Che indica uno stemma il quale, già solo vedendolo, fa capire di chi è.
Come ad esempio può accadere con una famiglia Casali che abbia un casale nello stemma; o un Castiglioni con un leone che tiene un castello; o un Rossi con uno stemma tutto rosso; e così via.

Questo stemma Petrucci sarebbe quindi velatamente "parlante": o meglio, lo sarebbe in parte, perchè alcune delle figure in esse contenute sono "piccole" pietre.

Una delle quali è tenuta nella zampa da un volatile: che sembra essere un rapace.
E che, come tale, di solito si libra a grandi altezze.
E che, probabilmente, in questo stemma sta per farlo, giacchè pare si stia liberando del peso che stringe nell'artiglio.
HIS SE LIBRAT, quindi...

La vita è fatta di dettagli, carissima.

L'arte, ancor di più.

La simbologia, poi, è un dettaglio di per sé stessa.