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Liborio Romano

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Giovannimaria Ammassari
SPANO GIOVANNI
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Messaggio  SPANO GIOVANNI Lun Gen 12, 2009 8:33 am

Liborio Romano è un personaggio del sud - Nato a Patù e morto a Patù, riposa nella cappella di famiglia in piazza Indipendenza. E' stato Ministro dell'Interno e Prefetto di polizia a Napoli nel 1860 quando stava nascendo l'Unità d'Italia. Lui in questa operazione ha avuto un ruolo importante. E come tutti i personaggi che operano a cavallo di due eventi, si passa per opportunisti. La storia ed i momenti in questione andrebbero studiati; solo così potremo dare un contributo ad un giudizio più sereno.
Lui ha dovuto compiere delle operazioni tipo l'accordo con la camorra, ma se non ci caliamo nel momento storico, rischiamo di non capire la realtà in cui quest'uomo ha operato.
Dopo 140 anni dalla morte, quest'uomo non riesce a riposare in pace, viene continuamente attaccato e additato come il traditore, il voltagabbana, il boia delle due sicilie e tanti altri appellativi.
Non sarebbe ora che noi genti del sud dedicassimo qualche riflessione a questo personaggio ?
Solo così potremo dare il nostro contributo, quanto meno alla chiarezza della storia; per il resto saranno i fatti a parlare.
E' un personaggio discusso e allora discutiamone, ma facciamolo con la serenità di chi veramente vuole vederci chiaro, e non diamo adito a schieramenti di opportunismo e convenienza.
Se qualcuno vuole saperne di più, può contattarmi direttamente o visitare il sito, qualche notizia in più rispetto alle nostre conoscenze, la troverà.
Rivalutiamo e conosciamo LIBORIO ROMANO e tanti personaggi del sud che hanno fatto la nostra storia, ma che la storia ufficiale trascura.
Giovanni Spano
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Messaggio  SPANO GIOVANNI Mar Gen 20, 2009 7:40 am

Ai forumisti, storici e non, un invito alla collaborazione.
Se nelle vostre ricerche, trovate qualcosa che riguarda il Romano , il Brigantaggio salentino e il Risorgimento salentino, gentilmente datemene comunicazione, così amplieremo la documentazione che ha scritto una delle pagine più discusse della nostra storia ........ la storia del Sud. Sarebbe ora che cominciassimo noi ad interessarci delle nostre radici. Se non crediamo noi negli eroi dimenticati del Sud che ci hanno preceduto, volete che lo facciano gli altri ! Noi del sud aspettiamo che qualcuno si muova per noi, oramai è tempo di impegnarsi in prima persona per il nostro riscatto, se aspettiamo ancora , sarà sempre più tardi.
Non sono per la scissione, non considero il bene e il male tutto borbonico o sabaudo , ma credo che ancora possiamo dire la nostra, svincoliamoci da questa sudditanza dal Nord .......... non siamo migliori di nessuno, ma nemmeno peggiori.
Un saluto - Giovanni
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Messaggio  Giovannimaria Ammassari Mar Gen 20, 2009 9:46 am

SPANO GIOVANNI ha scritto:Ai forumisti, storici e non, un invito alla collaborazione.
Se nelle vostre ricerche, trovate qualcosa che riguarda il Romano , il Brigantaggio salentino e il Risorgimento salentino, gentilmente datemene comunicazione,
Io ho trovato Atti notarili settecenteschi che riguardano nella fattispecie la Famiglia Romano di Patù per una ricerca storico patrimoniale su un immoboile, chiederò se è possibile darne divulgazione a chi mi commissionò la ricerca così amplieremo la documentazione che ha scritto una delle pagine più discusse della nostra storia ........ la storia del Sud.
e' questo il punto dolens, non tutti, come è noto, hanno le stesse idee, professano la stessa Religione..etc...certamente quella del Brigantaggio è una delle tante pagine più discusse della nostra Storia come si è scritto. in internet ho trovato questo circa il personaggio storico Liborio Romano :
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Io non credo molto ad alcune notizie divulgate sul web però quello riportato è un "sentire diffuso"

Sarebbe ora che cominciassimo noi ad interessarci delle nostre radici. Se non crediamo noi negli eroi dimenticati del Sud che ci hanno preceduto, volete che lo facciano gli altri ! Noi del sud aspettiamo che qualcuno si muova per noi, oramai è tempo di impegnarsi in prima persona per il nostro riscatto, se aspettiamo ancora , sarà sempre più tardi.
Sono pienamente daccordo ma i piemontesi savoiardi hanno cancellato definitivamente ed irrimediabilmente quasi tutte le tracce, le notizie, hanno a volte riscritto la storia con documentazione falsa prodotta volutamente.
Dagli "Archivi" stanno uscendo fuori immaggini dei crimini efferati compiuti dall'esercito dei piemontesi savoiardi che fanno accaponare la pelle, Storia mai detta, Mai scritta.
Ho visitato una Mostra Fotografica nel castello di Carlo V a Lecce(LE) durata solo due giorni!!!! dal 10-11Giugno 2006 "Briganti o Emigranti " a cura dell'Associazione culturale Due Sicilie
[/url][Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Ora è Troppo Tardi per riscrivere una Storia vera e documentata.
La Memoria e la documentazione cartacea e non completa e totale su quel periodo storico è stata cancellata.
Hanno cancellato operando nel modo che si usa dire con un detto "Leccese" che dice : Cciti li ecchi e strazzae mbrucia le Carte" ovvero "Uccidi i Vecchi e strappa e brucia le Carte" è un modo chiaro limpido efficace per cancellare la "Memoria".


Non sono per la scissione, non considero il bene e il male tutto borbonico o sabaudo , ma credo che ancora possiamo dire la nostra, svincoliamoci da questa sudditanza dal Nord .......... non siamo migliori di nessuno, ma nemmeno peggiori.
Nemmeno io sono per la scissione di cui si scrive, però mi rendo conto che è Troppo Tardi per comprendere appieno il complesso argomento di quel periodo storico, non ci sono più tutti e tutti gi Elementi per una Piena e Completa indagine Storica accurata.
Un saluto - Giovanni

Un cordiale Saluto ed una buona giornata
Giovannimaria Ammassari



PS : Scusate la lungaggine, i colori..., ma volevo far vedere se possibile il "rovescio della medaglia", forse ovvia e gia nota???

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Messaggio  SPANO GIOVANNI Mer Gen 21, 2009 8:29 pm

Gentilissimo signor Ammassari, molto interessanti gli atti notarili da dove si possono attingere tante notizie, ma ci vuole tanto tempo, però quella è la strada "la ricerca degli atti ufficiali" che ci possono aiutare a chiarire qualche punto oscuro della nostra storia. E' naturale che molti documenti sono stati distrutti , ma è anche vero che in giro ancora si trova tanto materiale.
Ancora non ho trovato la data di costruzione del palazzo Romano, solo in un atto di morte di una serva suicidatasi gettandosi in una cisterna si fa riferimento al cortile del palazzo Romano in costruzione.
Io per esempio ho trovato due rogiti originali 1835-1841 dove i fratelli Romano sistemavano alcune loro cose.
E ieri ho recuperato in fotocopia dagli originali (che ho visto) quattro lettere di Liborio Romano al fratello Giuseppe (1861), pertanto ancora circola del materiale.
Io mi limito a raccogliere più materiale che posso sul personaggio Liborio Romano, di conseguenza , il brigantaggio e l'Unità d'Italia sono ricorrenti nei vari scritti; e il povero Romano viene spesso additato come la causa di tutti i mali del Sud.
I siti che lei mi cita si rifanno al movimento filoborbonico che fa capo all'Associazione due sicilie,rivista alla quale sono abbonato, che mi hanno fornito molti riferimenti per le mie ricerche, ma che comunque sono visibilmente di parte, definendolo "il boia delle due sicilie".Il mio sforzo è di fare chiarezza su questo personaggio che non necessariamente deve essere dotato di aureola.
Essendo lui avvocato, sto cercando anche di raccogliere le sue allegazioni che sono tantissime,ma è un'aspetto trascurato dagli storici, che hanno preferito l'uomo politico.
Un grazie anticipato a quanti mi daranno un aiuto nella ricerca di materiale e notizie che comunque saranno a disposizione di chi è interessato all'argomento.
Un cordiale saluto - Giovanni
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Messaggio  scinuso Sab Gen 24, 2009 2:21 pm

Gentile Spano,

temo che si corra un rischio: il rischio è quello di un localismo acritico. Io sono sicuro che gli abitanti di Cantù posseggono glorie insospettate assai più degne di essere ricordate, rispetto alla nascita di Don Liborio, che sono forse più sottili, più inascoltabili per l'orecchio facilone di certa storiografia, ma che almeno riflettono in modo genuino lo spirito del proprio paese.

Perchè, mi scusi se vivacizzo la discussione, vuol dire prorpio attaccarsi a tutto proporre Liborio Romano come "eroe del Sud", che inoltre sarebbe misconosciuto dagli storici "del Nord".
Pensi a personaggi di fede liberale che almeno ebbero la decenza di non accettare cariche pubbliche dal regime borbonico che avversarono, che combatterono dalla parte che ritennero migliore ma a viso aperto;
costui fu trai "rivalutati" del Quarantotto, divenne ministro di Re Francesco, e poi....deputato del parlamento italiano!

Mi scusi ancora, ma che vuol dire, per lei, la parola "traditore"?
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Messaggio  SPANO GIOVANNI Lun Gen 26, 2009 3:14 pm

Gentile signor Pellicano(scinuso), non ho risposto subito al suo articolo per problemi con internet.
Una piccola precisazione, noi siamo a Patù piccolo centro della provincia di Lecce, e non a Cantù.
Il mio intento, è di fare luce o fornire qualche piccolo contributo alla chiarezza storica del Sud, non localismo e tanto meno localismo acritico. Io sono il primo ad essere critico con me stesso e con le genti del Sud.
Quello che può vantare il paese che ha dato i natali a Liborio Romano, può essere argomento di altra discussione. Io non ho mai definito il Romano eroe del sud, cerco solo di vederci più chiaro sul personaggio senza alcuno schieramento. Se il Romano è andato al primo parlamento di Torino, non è stata certo una ricompensa o una rivalutazione come lei la definisce, ma ricordo che fu eletto in otto coleggi.
E poi non conosco molti personaggi che combatterono il regime borbonico a viso aperto, il Romano, per le sue idee politiche ha subito carcere ed esilio, quindi, forse, è tra i pochi che hanno combattuto il regime a viso aperto. C'è qualche personaggio, suo corregionale, che è stato vicino al Romano, ne ha condiviso le idee, e dopo ha ricoperto cariche pubbliche ........ anche questi sono traditori ?
Il problema, come succede spesso, e che i comportamenti e i giudizi si accanisco solo su alcuni, lasciando passare altri.
Ci sono stati e ci sono ancora dei personaggi che pur passando da uno schieramento all'altro, non subiscono l'accanimento della storia e nostro, mentre per il Romano dopo 140 anni dalla morte ancora un trattamento negativo e particolare, definito ancora oggi da alcuni schieramenti, il boia delle due sicilie.
Ha operato in un periodo storico difficile, e quando molti sono scappati lui si è sacrificato per il bene di Napoli.
Oggi possiamo essere concordi o meno sulle conseguenze dell'Unità d'Italia, ma con un pizzico di realismo bisgnerebbe riconoscere a questo personaggio qualche piccolo merito; ha sacrificato la carriera forense, ha subito carcere ed esilio ed alla fine si è ritirato nel suo paese senza onori e gloria, arrivando alla morte dopo qualche anno.
Questo personaggio, andrebbe studiato e discusse le sue idee, solo così potremmo dare un contributo alla lettura vera della storia.
Concordo con lei quando dice che il Romano è un misconosciuto agli storici del nord, io aggiungo che lo è altrettanto per gli storici del sud. Noi abbiamo studiato e osannato personaggi storici che ci hanno imposto a scuola , oggi che cominciamo a desiderare un pò di verità, giù le critiche, e le divisioni, ecco come sono riusciti a governare i popoli del sud ....... dividendoli e facendoli litigare tra loro. E' opportuno non parlare di tanti misfatti della storia, perchè fa comodo così! Come mai ancora oggi non viene fatta piena luce sul fenomeno del brigantaggio ? forse perchè altrimenti la storia dovrebbo riconoscere qualche errore!
Chiede a me cosa vuol dire traditore, basterebbe guardare qualsiasi dizionario per averne la spiegazione letterale. Ma secondo me sono traditori, coloro che non sacrificano nulla per i loro ideali o che con molta facilità passano da una parte all'altra per interesse personale. Del personaggio Liborio Romano si possono anche non condividere le scelte, difficili in un momento difficile, ma non lo si può accusare di essere passato da un regime all'altro per interesse personale.
Sono stato un pò lungo , me ne scuso.
Un saluto - Giovanni Spano
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Messaggio  Gianfranco Lun Gen 26, 2009 4:18 pm

Mi ero perso questo interessantissimo scambio di idee a margine della bella segnalazione di Giovanni Spano, appassionato studioso del salentino Liborio Romano ....

si tratta della giusta continuazione dell'altro dibattito acceso in un altro [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] di qualche giorno fa; mi fa piacere che quella bella discussione, troppo velocemente spentasi, ha trovato subito modo di riaccendersi nelle sensibilità di Giovannimaria Ammassari e di Giovanni Spano.

Sarei molto curioso se trovassimo il modo di approfondire tutti i temi riaccesi da questo topic:
  • quello di Giovanni e della vera storia di Liborio Romano;
  • quello di Giovannimaria e la distruzione di parte della nostra storia;
  • quello di Scinuso e del suo modo di interpretare la stessa storia.
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Messaggio  SPANO GIOVANNI Lun Gen 26, 2009 7:56 pm

Signor Budano, io non pretendo che quanto dico sia preso per oro colato.
Vorrei però che quando si parla di qualcosa, il nostro dire sia supportato da documenti.
Sono un appassionato di quel periodo storico: il Risorgimento Italiano, l'Unità d'Italia, il brigantaggio e Liborio Romano, che essendo mio paesano, ha fatto nascere in me la voglia di saperne di più, non necessariamente però devo portarlo agli onori degli altari.
Io mi prodigo, raccogliendo materiale che riguarda questo personaggio, da una quindicina d'anni.
Non mi definisco storico, perchè non lo sono, ma solo animato da una passione, che nella vita mi ha sempre portato alla ricerca della verità; ed è questa che io voglio cercare, perchè non penso che il bene o il male siano da una sola parte.
All'insegna di quanto detto prima, invito tutti quelli che si sentono di dire la loro, che lo facciano, è importante che il confronto sia corretto, leale e rispettoso.
Se qualcuno vuole saperne di più, può visitare il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , dove io inserisco il materiale che trovo e non solo le argomentazioni a favore di Liborio Romano. Basta guardare la sezione LIBRO DEGLI OSPITI, dove me ne devo sentire di tutti i colori per aver creato un'associazione , un sito e per aver preso a cuore la storia di questo personaggio.
Un cordiale saluto a tutti.
Giovanni Spano
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Messaggio  Ospite Lun Gen 26, 2009 8:06 pm

SPANO GIOVANNI ha scritto:Signor Budano, io non pretendo che quanto dico sia preso per oro colato.
Vorrei però che quando si parla di qualcosa, il nostro dire sia supportato da documenti.
Sono un appassionato di quel periodo storico: il Risorgimento Italiano, l'Unità d'Italia, il brigantaggio e Liborio Romano, che essendo mio paesano, ha fatto nascere in me la voglia di saperne di più, non necessariamente però devo portarlo agli onori degli altari.
Io mi prodigo, raccogliendo materiale che riguarda questo personaggio, da una quindicina d'anni.
Non mi definisco storico, perchè non lo sono, ma solo animato da una passione, che nella vita mi ha sempre portato alla ricerca della verità; ed è questa che io voglio cercare, perchè non penso che il bene o il male siano da una sola parte.
All'insegna di quanto detto prima, invito tutti quelli che si sentono di dire la loro, che lo facciano, è importante che il confronto sia corretto, leale e rispettoso.
Se qualcuno vuole saperne di più, può visitare il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , dove io inserisco il materiale che trovo e non solo le argomentazioni a favore di Liborio Romano. Basta guardare la sezione LIBRO DEGLI OSPITI, dove me ne devo sentire di tutti i colori per aver creato un'associazione , un sito e per aver preso a cuore la storia di questo personaggio.
Un cordiale saluto a tutti.
Giovanni Spano
e io ti dico di continuare sempre con la stessa passione e ardore che ti hanno caratterizzato finora.
Conosco la tua serietà e meticolosità e per questo apprezzo quanto fai.

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Messaggio  Gianfranco Lun Gen 26, 2009 8:15 pm

SPANO GIOVANNI ha scritto:Signor Budano, io non pretendo che quanto dico sia preso per oro colato.
Vorrei però che quando si parla di qualcosa, il nostro dire sia supportato da documenti.
Sono un appassionato di quel periodo storico: il Risorgimento Italiano, l'Unità d'Italia, il brigantaggio e Liborio Romano, che essendo mio paesano, ha fatto nascere in me la voglia di saperne di più, non necessariamente però devo portarlo agli onori degli altari.
Io mi prodigo, raccogliendo materiale che riguarda questo personaggio, da una quindicina d'anni.
Non mi definisco storico, perchè non lo sono, ma solo animato da una passione, che nella vita mi ha sempre portato alla ricerca della verità; ed è questa che io voglio cercare, perchè non penso che il bene o il male siano da una sola parte.
All'insegna di quanto detto prima, invito tutti quelli che si sentono di dire la loro, che lo facciano, è importante che il confronto sia corretto, leale e rispettoso.
Se qualcuno vuole saperne di più, può visitare il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , dove io inserisco il materiale che trovo e non solo le argomentazioni a favore di Liborio Romano. Basta guardare la sezione LIBRO DEGLI OSPITI, dove me ne devo sentire di tutti i colori per aver creato un'associazione , un sito e per aver preso a cuore la storia di questo personaggio.
Un cordiale saluto a tutti.
Giovanni Spano

spero di non essere stato frainteso, la penso esattamente come Marcello!
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Messaggio  Fernando Lun Gen 26, 2009 9:15 pm

Gianfranco Budano ha scritto:
SPANO GIOVANNI ha scritto:Signor Budano, io non pretendo che quanto dico sia preso per oro colato.
Vorrei però che quando si parla di qualcosa, il nostro dire sia supportato da documenti.
Sono un appassionato di quel periodo storico: il Risorgimento Italiano, l'Unità d'Italia, il brigantaggio e Liborio Romano, che essendo mio paesano, ha fatto nascere in me la voglia di saperne di più, non necessariamente però devo portarlo agli onori degli altari.
Io mi prodigo, raccogliendo materiale che riguarda questo personaggio, da una quindicina d'anni.
Non mi definisco storico, perchè non lo sono, ma solo animato da una passione, che nella vita mi ha sempre portato alla ricerca della verità; ed è questa che io voglio cercare, perchè non penso che il bene o il male siano da una sola parte.
All'insegna di quanto detto prima, invito tutti quelli che si sentono di dire la loro, che lo facciano, è importante che il confronto sia corretto, leale e rispettoso.
Se qualcuno vuole saperne di più, può visitare il sito [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] , dove io inserisco il materiale che trovo e non solo le argomentazioni a favore di Liborio Romano. Basta guardare la sezione LIBRO DEGLI OSPITI, dove me ne devo sentire di tutti i colori per aver creato un'associazione , un sito e per aver preso a cuore la storia di questo personaggio.
Un cordiale saluto a tutti.
Giovanni Spano

spero di non essere stato frainteso, la penso esattamente come Marcello!


Anch'io convengo con Marcello e Gianfranco. Ma soprattutto con Giovanni, al quale
rivolgo un vivo apprezzamento e lo incoraggio a inondarci di dati su don Romano. Perché i dati di fatto parlano da soli, subito. Le riflessioni arrivano dopo, molto dopo.

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Messaggio  Giovannimaria Ammassari Lun Gen 26, 2009 10:42 pm

Gianfranco Budano ha scritto:Mi ero perso questo interessantissimo scambio di idee a margine della bella segnalazione di Giovanni Spano, appassionato studioso del salentino Liborio Romano ....

si tratta della giusta continuazione dell'altro dibattito acceso in un altro [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link] di qualche giorno fa; mi fa piacere che quella bella discussione, troppo velocemente spentasi, ha trovato subito modo di riaccendersi nelle sensibilità di Giovannimaria Ammassari e di Giovanni Spano.

Sarei molto curioso se trovassimo il modo di approfondire tutti i temi riaccesi da questo topic:
  • quello di Giovanni e della vera storia di Liborio Romano;
  • quello di Giovannimaria e la distruzione di parte della nostra storia;
  • quello di Scinuso e del suo modo di interpretare la stessa storia.

Signori,
io ho scritto della distruzione , a volte voluta di tanta tantissima documentazione cartacea che oggi sarebbe utile avere tra le mani.
Pensiamo ai processi politici del 1848(Milleottocentoquarantotto).
Ed alla documentazione sul brigantaggio meridionale?
Con i se e con i ma la storia non si fà.
Sono dell'idea che non possiamo tracciare pienamente la vera storia documentata con documenti cartacei e non.
Il Brigantaggio non è il solo periodo storico controverso e lacunoso come documentazione cartacea vera.
Pensiamo, lungi da me far politica, all'intero e dico l'intero Archivio dell'ex Partito Nazionale Fascista una volta conservato nell'Archivio di Stato di Foggia(FG).
Pensate andò bruciato causa un'incendio disastroso nell'anno 1951.
Vi è una puntualissima descrizione dell'incendio che rovinosamente capitò.
La cosa interessante che nello stesso periodo, contemporaneamente, andarono bruciate, sempre con un rovinoso e fortuito incendio parte della serie "Gabinetto " della Prefettura di Foggia(FG) inerenti gli iscritti all'ex partito Fascista.
Altra precisa e dettagliata relazione ufficiale inserita nell'inventario supestite.......
Ma ciò che fà pensare, ma solo pensare e che la documentazione non era conservata negli stessi locali!!!! Come mai solo una parte e proprio quella parte di documentazione fu sottoposta al fortuito incendio??????
Domani 27 Gennaio è la Giornata della Memoria, quanto è stato volutamente cancellato?????????
Se oggi avessimo tutti gli elenchi nominativi minuziosamente stilati nei Campi di sterminio Nazisti forse scopriremo notizie che oggi non conosciamo sull'esatto numero di morti.
Ed anche li i morti non erano solo Ebrei, solo oggi da qualche anno,ad esempio, essendoci ancora sopravissuti a Roma ed in altre località, si dice che anche i Rom i cosidetti Zingari tanto odiati, scanzati allontanati dai nostri paesi salentini che sin dal Medioevo gli hanno accolti, sono morti nelle camere a gas.
E se oggi un Vescovo della Chiesa Cattolica.......aaaa fermatemi........
Ecco cosa vuol dire distruggere, cancellare, a volte volutamente il documento storico cartaceo e non quindi la Storia.
Con i se e con i ma la storia non si fa.
Cititi li ecchi e strazzati le carte.
Senza dire che tanti documenti nascevano già non veritieri ma falsi....
Pensiamo alle Brigate Rosse, al famoso memoriale di quell'illustre figlio del Salento ovvero di Maglie(LE) che era Aldo Moro, alle sue Lettere (vere o False???) a quelle trovate ed a quelle non trovate, nascoste dietro il termosifone.....
Ma ......Basta così
Saluti e..............Buona Notte
Sleep Sleep

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Messaggio  scinuso Ven Gen 30, 2009 12:54 am

Cari amici,

non è possibile, a mio avviso, dare una valutazione "neutra" di un fenomeno; non nel senso che esso non possa essere ricostruito secondo la sua storicità, ma nel senso che questa storicità non è mai priva di "senso": essa si proietta nel tempo in un modo determinato che esprime delle conseguenze valutabili. A questa valutazione una retta lettura della realtà non può sottrarsi.

Non è possibile, direi, ricostruire la figura di Liborio Romano come una elencazione di dati, e non vedere che essa ebbe un peso, un riflesso e un'incidenza determinati, nel bene o nel male.

Siamo d'accordo? O crediamo che la storia non sia in tal modo, diciamo così, "magistra vitae"?

Senonchè, sul merito, io ho in mente la valutazione che di costui diede Raffaele De Cesare nel suo La fine di Un Regno, che, come spesso accade in quest'autore, è equanime e mite. Dice di Don Liborio:" Egli non tradì di proposito, perchè non ebbe la coscienza esatta di quel che volesse, ma si lasciò trascinare dalla corrente; caposcuola glorioso di tutti quei voltafaccia politici e parlamentari, più in piccolo e più volgarmente egoistici, dei quali siam testimoni ogni giorno in questi tempi di parlamentarismo degenerato" (Capone editore e edizioni del Grifo, p. 835).

Mi sembra un giudizio condivisibile; grava però su tutta la classe dirigente meridionale il peso storico di non aver saputo esprimere un orizzonte percorribile, sul problema dell'unificazione degli italiani in un unico stato, che non comportasse la sopraffazione isituzionale, il colonialismo economico, lo sostituzione delle leggi patrie di uno dei due regni della Penisola sull'altro. Questo forse è il punto urgente, piuttosto che la riscoperta, pure per carità di patria, di figure su cui è giusto e pio che sia caduto il silenzio, le quali, sicuramente e nel senso sopra specificato, non furono degli esempi.

Furio
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Messaggio  tasmanian Ven Gen 30, 2009 2:42 pm

Mi permetto suggerire sull'argomento la lettura di quanto riportato da Raffaele De Cesare (1845 - 1918) nel suo libro "La fine di un regno" - prima edizione 1907.

Se potesse servire, posso prestarlo per la consultazione.
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Messaggio  SPANO GIOVANNI Ven Feb 06, 2009 5:22 pm

AGLI AMICI , AL SIGNOR SCINUSO E A TASMANIAN, vorrei suggerire che per studiare gli eventi bisognerebbe guardare più fonti; una sola fonte comunque è o può sebrare di parte. Il solo De Cesare con "LA FINE DI UN REGNO" è la visione di una sola angolazione.
Una piccola riflessione. Col senno di poi tutto è molto più facile.
Mi permetto di riportare un'articolo che cita qualche fonte in più, ma c'è tantissimo materiale ancora inesplorato.

Liborio Romano
Una volta sull’altare 140 anni nella polvere
(della calunnia più gratuita)
Liborio Romano nasce a Patù il 27 ottobre 1793, dove muore il 17 luglio 1867 (nel 2007, con un convegno, abbiamo ricordato i 140 anni dalla morte).
Nello stesso convegno, abbiamo intitolato la biblioteca dell’associazione ad Antonio Michele Ferraro, un piccolo riconoscimento, ai grandi meriti di Antonio, nella ricerca delle radici del nostro Salento. E un grazie personale, per il grande aiuto, morale e materiale che mi ha permesso di riportare a Patù tanti documenti del nostro “Grande calunniato” Liborio Romano.
Questo nostro concittadino, da 140 anni, viene trascurato e macchiata la sua immagine.
Capisco che i filo-borbonici o i contro-unitari, debbano trovare il capro espiatorio per giustificare le loro manchevolezze.
Quello che non capisco, è dove siano finiti i patuensi (suoi concittadini), i piemontisti e gli unitari. Perché hanno spazio solo coloro che operano per denigrare la sua figura ?
E’ più facile salire sul carro del vincitore, per poi abbandonarlo quando le vicende prendono una piega scomoda.
Forse è giunto il momento che Patù e gli studiosi salentini si uniscano per dare lustro all’uomo che nel bene (o nel male) ha portato Patù e il Salento, per la prima volta, ad essere rappresentata nel primo Parlamento italiano, e prima ancora, ai vertici nazionali più alti, collaborando e spesso scontrandosi con i più grossi personaggi, della politica e della storia italiana, (Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II°, Francesco II° di Borbone) per la nascente Unità d’Italia.
Si può essere a favore o contro; col senno di poi, si possono fare delle scelte più oculate e condivise.
Nei momenti delle grandi responsabilità, occorrono grandi decisioni, e spesso si è soli.
Quest’uomo, si è trovato di fronte ad un bivio: scappare, conseguenza la guerra civile a Napoli con morte e distruzione ”o” prendere per mano la storia e pilotare il Regno di Napoli e delle Due Sicilie verso la loro fine: oramai segnata !
Tale fine era stata scritta e decisa altrove. L’Inghilterra ne è stata l’artefice. La paura che il Regno delle Due Sicilie si unisse alla Francia dando origine ad una grande potenza, ha fatto scaturire, la farsa, dell’unione, amichevole, per il bene comune, tra Piemonte e Regno delle Due Sicilie, in realtà è stata una annessione.
E’ finito il tempo delle favole che ci hanno raccontato e raccontano a scuola.
Chi di noi non si è sentito un’eroe, e idealmente, partecipato alla spedizione dei Mille, noi quasi li contavamo e partecipavamo alle loro gesta.
E quante volte ci siamo chiesti come abbiano fatto mille soldati (uomini), comandati da Garibaldi, eroe dei due mondi, a conquistare l’Italia e il Regno delle Due Sicilie ?
Infatti non è possibile, non è vero!
Rileggendo (anzi leggendo) i testi storici (non quelli ufficiali) ma quei testi scritti da studiosi e appassionati che hanno scavato negli archivi segreti, si scopre che l’Unità d’Italia non è stata unione pacifica, ma conquista dei popoli del Sud.
Si scopre che i mille non erano veramente mille e non viaggiavano solo con tre navi, al loro fianco c’era la flotta inglese, tantissimi mercenari venuti da tutta Europa e la flotta di Francesco II°, salvo qualche eccezione, che foraggiata aveva cambiato sponda.
Garibaldi, è entrato a Napoli non con una spada sguainata , cavalcando un cavallo bianco, ma in treno, infatti era accampato a Salerno, in attesa dell’invito ad entrare in Napoli.
Al telegramma di Liborio Romano e la visita del Sindaco di Napoli che gli garantivano la tranquillità del paese e che la situazione era sotto controllo, Garibaldi, giungeva in città, e precisamente alla stazione di Napoli, in treno, accolto da molti unitari e borbonici, che poi ne hanno giovato, passando nelle sue fila.
Si è vero, Garibaldi è entrato a Napoli, senza sparare un solo colpo di fucile, senza il minimo spargimento di sangue.
Almeno al nostro don Liborio Romano, riconosciamogli il merito di aver amato il popolo napoletano.
Ora in un contesto così ampio, dove c’erano interessi internazionali enormi, qualche studioso o presunto tale, vuole far credere che la colpa sia tutta di Liborio Romano, affondando la testa nella sabbia per non cercare e vedere la verità, scomoda.
Se Liborio Romano (nonostante unitario e liberale) avesse saputo degli eccidi che sarebbero andati a compiere i Piemontesi, verso i popoli del sud, probabilmente non avrebbe fatto le stesse scelte.
Molti suoi colleghi, sono scappati , ne fanno eco le parole del vecchio Filangeri: “Lascio ad altri l'amaro uffizio di far da becchino alla dinastia”.
E’ vero, ha raggiunto accordi con i capi della camorra.
Vediamo in sintesi la situazione di Napoli, e le vicende politiche del momento riportando alcuni brani di autori che hanno vissuto il momento e conosciuto il personaggio.
Una delle istituzioni più care al popolo era la Guardia Nazionale: ordinarne la composizione e organizzarla avrebbe certo interessato la popolazione e contribuito soprattutto al mantenimento dell'ordine.
Egli intanto era sempre vigile al mantenimento dell'ordine: questo lo scopo fondamentale per cui aveva assunto la carica e questa del resto la funzione che doveva compiere. Già si è detto come in quel periodo fosse difficile l'opera dell'autorità: il Romano e le sue parole avevano per un momento calmati gli animi; ma non bisognava farsi troppe illusioni. Egli sapeva come in città esistessero diversi e opposti focolai, che alimentavano indefessamente l'opinione pubblica, rivolgendosi di preferenza alla parte più bassa e incolta del popolo. Tutta questa agitazione trovava di fronte una polizia sguarnita di uomini e, quel che è peggio, disorientata dal recente cambiamento di regime; una gendarmeria in gran parte disorganizzata e un esercito sul cui spirito di disciplina era lecito avere dei dubbi.
La camorra potente, numerosissima attendeva la sua ora.
Questa la situazione interna che Liborio era chiamato a chiarire.
Che fare ?
A chi rivolgersi ?
In chi fidare ?
Lo soccorse un'idea, dirò così, omeopatica: tentare di combattere il male col male stesso.
La camorra era allora l'elemento di maggior pericolo ?
Bene : serviamoci della camorra.
Ne chiama a casa sua i caporioni: Michele ò Chiazzere, Schiavetto, Persianaro, De Crescenzio; si presenta loro bonariamente, parla con cordialità, ne solletica l'amor proprio, ne scusa i passati errori, e quando crede di averli confusi a sufficienza, propone loro la redenzione col mettersi alle sue dirette dipendenze.
- Eccellenza, siamo vostri – promisero quei popolani.
Egli poi non commise l'errore di formare la polizia esclusivamente da costoro, ma aggiunse questa gente ai vecchi e ai nuovi funzionari, mettendo a capo delle pattuglie chi ispirava più fiducia, o meglio, meno diffidenza.
In ogni modo lo scopo urgente di soffocare i preparati tumulti fu raggiunto: Napoli rimase calma e non si ebbe a verificare in quei giorni il menomo incidente. Armati di bastone e distinti da una coccarda tricolore, i camorristi poliziotti erano di una straordinaria solerzia, talvolta anche eccessiva.
Il provvedimento fu variamente giudicato allora e in seguito: gli storici lo hanno visto nel complesso dell'opera politica del Romano, e, come hanno giudicato l'insieme, così il particolare.
· Il Lazzaro, a qualche anno dagli avvenimenti, encomia “lo squisito tatto pratico, che solo dottrinari meschini hanno potuto condannare”.
· Nicola Nisco, anch'egli contemporaneo, giustifica pienamente il provvedimento, che “fece nascere dal disordine l'ordine e Napoli fu salvata dai misfatti e dalle rapine”.
· Il De Cesare, molto più tiepido afferma: “Il provvedimento ebbe il suo bene e il suo male”.
Ma che avesse il suo male ne era convinto lo stesso Romano, il quale non si vantò mai di averlo ideato, anzi lo ha considerato sempre come un atto di disperazione, dettato proprio dalle eccezionalità dei tempi. (Ghezzi p.92-93-94)

· “Si condanni ora il mezzo da me operato: mi si accusi di avere introdotto nelle forze di polizia pochi uomini, rotti ad ogni maniera di vizi e di arbitri. Io dirò a codesti puritani, i quali misurano con la stregua dei tempi normali, i momenti di supremo pericolo, che il mio compito era quello di salvare l'ordine: e lo salvai col plauso di tutto il paese”. (L.R. Memorie politiche p.52)Questo stratagemma ha evitato a Napoli e ai napoletani, la guerra civile.
La storia ci insegna che a distanza di tanti anni, seduti comodamente ad una scrivania, con la libertà di parola che oggi godiamo, (prima si andava in galera e senza processo, per aver stampato o divulgato un volantino) oggi queste cose fanno ridere (meno male), ma la storia Salentina, Risorgimentale, è piena di oppressori e vittime, ed ancora oggi si parla del Brigantaggio come fenomeno delinquenziale, composto da delinquenti comuni, ma la verità è che nelle fila dei “briganti”, c’erano tanti ex borbonici e tanta gente comune alla quale era stato tolto ogni diritto e ogni dignità, ma questo potrebbe essere argomento di altre riflessioni.
Patù giugno 2008
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Messaggio  Giovannimaria Ammassari Sab Feb 07, 2009 6:13 pm

SPANO GIOVANNI ha scritto:

Perché non creiamo a Patù un Centro per raccogliere quanto c’è in giro di Liborio Romano ?
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Signor Giovanni,
sono pienamente daccordo.
L'altro giorno ho avuto tra le mani il testo di Francesco Accogli dal Titolo Il Personaggio Liborio Romano precisazioni bio-anagrafiche contributo all'epistolario Edizioni il Laboratorio, Parabita(LE), 1996.
Ho parlato con degli amici i quali mi hanno rivelato che molte lettere autografe di Liborio Romano sono state vendute dagli eredi, alcuni dei quali pare abbiano la residenza a Taranto(TA).
Ora in effetti molto materiale cartaceo è andato disperso proprio ultimamente, negli ultimi dieci anni.
Così avviene, quando bisogna dividersi l'eredità, e sopratutto quando gli eredi smembrano un'Archivio vendendo al miglior offerente talune carte ad altri talune altre e così, anche in questo modo si perde definitivamente la storia.
Non è che troviamo lettere di Liborio Romano sul famoso sito di aste online??????
In questo senso sono daccordo con Giovanni Spano, salviamo la documentazione cartacea inerente Liborio Romano.

Saluti
Giovannimaria

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Messaggio  SPANO GIOVANNI Dom Feb 08, 2009 8:22 am

Giovannimaria, quanto lei dice, purtroppo è vero.
L'eredità e la biblioteca principalmente, di Liborio Romano, è stata smembrata, io cerco di muovermi sulle tracce di qualche piccola indicazione. Non è semplice, perchè chi ha del materiale fa fatica a fartelo vedere o fotocopiare. L'altro giorno ho saputo che un signore aveva delle lettere di Liborio Romano, contattato, ha fatto fatica a farmele vedere e poi vedendo la mia reazione , dopo qualche giorno mi ha chiamato e mi ha consegnato le fotocopie. Cosa più semplice è la ricerca su internet (ebay) dove ho trovato un giornale del 1867 edito a Firenze dove c'è un'articolo e relativa foto del Romano, qui è soltanto questione di prezzo. Prendere o lasciare, quel che è peggio è la chiusura totale, l'incompetenza ecc. ecc.
Il rischio è che se questo materiale non finisce in mano a gente competente/appassionata, va disperso e distrutto senza avere piu' la possibilità di recuperarlo. Ecco perchè a me bastano anche le fotocopie, così è più diffiile che si perda definitivamente.
Ancora oggi, nei mercatini, si trova tanto materiale, naturalmente bisogna essere competenti e fare la ricerca con indifferenza, altrimenti il prezzo sale.
Tempo fa in un mercatino ho trovato delle cartoline della famiglia Fuortes di Giuliano, inizio '900, Tarquinio Fuortes è stato uno dei più grossi fotografi salentini, infatti le sue foto fanno parte della raccolta Alinari di Torino, ebbene queste cartoline le ho pagate € 2 l'una, ma chi le vendeva non ne conosceva l'importanza.
A presto, un saluto - Giovanni
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Messaggio  Ospite Dom Feb 08, 2009 11:37 am

Giovanni, perchè non apri un topic sugli antichi fotografi salentini? La notizia che ci dai è molto interessante e del tutto sconosciuta, per cui postandola in quel topic credo renda un bel servizio di censimento. Potresti farlo in Arte, se Valentina è daccordo Embarassed , visto che è lei che lo modera.
Quando inseriamo notizie così importanti poi ci sfuggono e non sappiamo, con il passare del tempo, dove era stata postata Shocked . Se poi vuoi anche deliziarci con una bella foto del signore di cui parli, sarebbe il top Very Happy

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Messaggio  Gianfranco Dom Feb 08, 2009 1:09 pm

Sono d'accordo con Marcello, come al solito Very Happy , sulla necessità di radunare le idee e coordinarle, come per questo argomento relativo ai Fotografi Salentini; sono idee progettuali che potrebbero cominciare a creare le condizioni per iniziare quella crescita cui accennavo qualche topic fa.

Dirò di più, un'altra delle idee sulle quali potremmo lavorare è quella di selezionare le fotografie del novecento salentino; credo esistano interi archivi di fotografi salentini buttati da qualche parte, magari inutilizzati. Bene in questi archivi c'è la storia del costume salentino, un secolo di storia con le immagini delle nostre tradizioni, delle nostre mode, manie, ecc; insomma con la nostra cultura ...sto parlando di un argomento troppo vasto? Embarassed
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Messaggio  Ospite Dom Feb 08, 2009 5:38 pm

sarebbe straordinario, Gianfranco! Ma come si dovrebbe attuare? Sinceramente non immagino come si possano raccogliere dlle foto antiche in un forum. Shocked

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Messaggio  Gianfranco Dom Feb 08, 2009 5:54 pm

Marcello ha scritto:sarebbe straordinario, Gianfranco! Ma come si dovrebbe attuare? Sinceramente non immagino come si possano raccogliere dlle foto antiche in un forum. Shocked

Cominciamo con l'affermare una verità che forse non è nota a tutti: le immagini non si caricano sul forum Very Happy

Le immagini si caricano su appositi siti, come Flickr.com, che offrono servizi gratuiti di hosting, e successivamente si fa in modo che vengano visualizzate in un topic secondo questo sistema:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]Indirizzo dell'immagine" alt="" />

per esempio:

questa immagine si trova su Flickr a questo indirizzo:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

se io metto questo indirizzo fra i bbcode [Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine] il risultato sarà questo:

[Devi essere iscritto e connesso per vedere questa immagine]

Ovviamente gli archivi fotografici si possono conservare su questi service e poi visualizzarli dove si vuole; guardate cosa stiamo combinando in questo gruppo dove stiamo collezionando le foto degli italiani:

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Messaggio  SPANO GIOVANNI Lun Feb 09, 2009 7:33 am

A Marcello e Gianfranco Budano, le idee che vengono sono tante e molto belle, ma qui bisognerebbe lavorare a tempo pieno.
Nella ricerca, il materiale è tantissimo, perchè più scavi e più trovi, e gli interessi si allargano sempre ......
però è la nostra passione, mi sembra e allora diamoci da fare.
Quello che posso fare , lo faccio volentieri.
Foto e notizie dei fotografi Fuortes Tarquinio e Gioacchino, sono state pubblicate su "LU LAMPIUNE" rivista che usciva a Lecce qualche anno fa, adesso mi sembra che non esca più (Anno XV n.1 - 1999).
Un saluto a entrambi - Giovanni
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