Considerazioni e Ricerca
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Re: Considerazioni e Ricerca
concordo con Hilarion. E' impossibile ! Come non lo utilizzarono neppure i Conventuali...
Ospite- Ospite
Re: Considerazioni e Ricerca
Ciò che mi induce a dubitare è questo quadro settecentesco "San Francisco de Paula " olio su tela di Manuel de Cordoba (Museo National de Arte, La Paz - Bolivia)
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Noterete il Trigramma.
Non tanto dissimile da questo, oggetto del rompicapo. Anche se qui non si legge l'iscrizione nel sole.
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Noterete il Trigramma.
Non tanto dissimile da questo, oggetto del rompicapo. Anche se qui non si legge l'iscrizione nel sole.
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Re: Considerazioni e Ricerca
siamo sicuri che il primo sia San Francesco da Paola? Il secondo mi sembra di si, e sul sole raggiante potrebbe esserci stata l'iscrizione CHA-RI-TAS, non più leggibile, tipico attributo del santo calabrese.
Non riesco a valutare meglio il dipinto, date le ridotte dimensioni . Magari con adeguato ingrandimento potrebbero trovarsi attributi per meglio identificare il santo. Anche il crocifisso sulla sinistra del dipinto non mi sembra attributo del santo
Non riesco a valutare meglio il dipinto, date le ridotte dimensioni . Magari con adeguato ingrandimento potrebbero trovarsi attributi per meglio identificare il santo. Anche il crocifisso sulla sinistra del dipinto non mi sembra attributo del santo
Ospite- Ospite
Re: Considerazioni e Ricerca
Caro Marcello,
ti posto l'immagine più grande e ti riporto anche pari pari la descrizione del quadro "Manuel de Córdoba
San Francesco di Paola
San Francesco di Paola era venerato in Spagna nel XVI e nel XVII secolo. Il suo culto si diffuse progressivamente nell'America spagnola e nella regione andina. Fondatore dell'ordine dei Minimi, era noto per la sua grande carità cristiana, come ricordano le iscrizioni su questo quadro. È generalmente rappresentato con le lettere IHS sul petto. In questo dipinto ispirato ad una stampa, il santo, di cui si vede solo la metà del corpo, si trova in una cella accanto ad un tavolo su cui sono appoggiati un teschio, un libro e un crocifisso. È raffigurato con un bastone. Dietro di lui una finestra si apre su un paesaggio cittadino. La doratura, che copre l'abito, lo scapolare, il cappuccio e il tavolo è l'elemento più significativo del quadro, poiché rende l'opera molto simile ad un'icona e, anche se non vi è nessun legame con l'arte bizantina, presenta alcuni elementi orientali, tipici della pittura andina. Manuel de Córdoba fu un artista di Potosí, attivo tra il 1758 e il 1787. Nell'ultimo periodo della sua vita, non riuscì più ad esercitare la sua arte, né in scultura, né in pittura (non si dimentichi che fu anche doratore). Il suo incarico più importante fu quello di realizzare un inventario di tutte le opere d'arte abbandonate dai Gesuiti espulsi nel 1767. Portò a termine il compito con l'aiuto del pittore Carlos Fanola. Il suo stile, come quello di altri artisti, si ispira a Miguel Pérez de Holguín, il più grande pittore di Potosí del XVII secolo, come dimostra l'uso del grigio per i dettagli delle mani e del volto. Manuel de Córdoba, però, non è mai riuscito ad eguagliare il maestro. Due dei suoi dipinti si trovano attualmente nel Museo della Cattedrale di Santa Cruz de la Sierra.
Teresa Villegas de Aneiva"
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Manuel de Córdoba
Titolo originale : San Francisco de Paula
Olio su tela, 1,03 × 1,36 m
1701 – 1800
Mostra
Museo nacional de Arte (La Paz, Bolivia)
ti posto l'immagine più grande e ti riporto anche pari pari la descrizione del quadro "Manuel de Córdoba
San Francesco di Paola
San Francesco di Paola era venerato in Spagna nel XVI e nel XVII secolo. Il suo culto si diffuse progressivamente nell'America spagnola e nella regione andina. Fondatore dell'ordine dei Minimi, era noto per la sua grande carità cristiana, come ricordano le iscrizioni su questo quadro. È generalmente rappresentato con le lettere IHS sul petto. In questo dipinto ispirato ad una stampa, il santo, di cui si vede solo la metà del corpo, si trova in una cella accanto ad un tavolo su cui sono appoggiati un teschio, un libro e un crocifisso. È raffigurato con un bastone. Dietro di lui una finestra si apre su un paesaggio cittadino. La doratura, che copre l'abito, lo scapolare, il cappuccio e il tavolo è l'elemento più significativo del quadro, poiché rende l'opera molto simile ad un'icona e, anche se non vi è nessun legame con l'arte bizantina, presenta alcuni elementi orientali, tipici della pittura andina. Manuel de Córdoba fu un artista di Potosí, attivo tra il 1758 e il 1787. Nell'ultimo periodo della sua vita, non riuscì più ad esercitare la sua arte, né in scultura, né in pittura (non si dimentichi che fu anche doratore). Il suo incarico più importante fu quello di realizzare un inventario di tutte le opere d'arte abbandonate dai Gesuiti espulsi nel 1767. Portò a termine il compito con l'aiuto del pittore Carlos Fanola. Il suo stile, come quello di altri artisti, si ispira a Miguel Pérez de Holguín, il più grande pittore di Potosí del XVII secolo, come dimostra l'uso del grigio per i dettagli delle mani e del volto. Manuel de Córdoba, però, non è mai riuscito ad eguagliare il maestro. Due dei suoi dipinti si trovano attualmente nel Museo della Cattedrale di Santa Cruz de la Sierra.
Teresa Villegas de Aneiva"
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Manuel de Córdoba
Titolo originale : San Francisco de Paula
Olio su tela, 1,03 × 1,36 m
1701 – 1800
Mostra
Museo nacional de Arte (La Paz, Bolivia)
Re: Considerazioni e Ricerca
Marcello ha scritto:siamo sicuri che il primo sia San Francesco da Paola? Il secondo mi sembra di si, e sul sole raggiante potrebbe esserci stata l'iscrizione CHA-RI-TAS, non più leggibile, tipico attributo del santo calabrese.
Non riesco a valutare meglio il dipinto, date le ridotte dimensioni . Magari con adeguato ingrandimento potrebbero trovarsi attributi per meglio identificare il santo. Anche il crocifisso sulla sinistra del dipinto non mi sembra attributo del santo
Vincenzo, mi hai anticipato comunque
Buongiorno,
A confronto di quanto scritto inserisco il seguente link :
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Certo ogni fonte specie sul web va verificata controllata e messa a confronto e studiata, in quanto sono soventi errori ,orrori, inesattezze e falsità online.
Se posso aggiungere qui ci troviamo difronte ad un manufatto oltreoceano.. si legge infatti:
"La doratura, che copre l'abito, lo scapolare, il cappuccio e il tavolo è l'elemento più significativo del quadro, poiché rende l'opera molto simile ad un'icona e, anche se non vi è nessun legame con l'arte bizantina, presenta alcuni elementi orientali, [u]tipici della pittura andina[/u].
Attendiamo i pareri e le critiche degli iconografi presenti sul Forum.
Bisogna sapere a chi era destinata l'opera pittorica ad un luogo di culto o destinata ad un privato che commissionando e pagando l'opera pittorica al pittore ha indicato cosa voleva lui vedere nel quadro rappresentato, non sò se mi sono espresso bene!
Saluti
PS : scusa Vincenzo per il post con link doppio
Re: Considerazioni e Ricerca
...scusate ...
...nel dipinto, il monogramma bernardiniano è forse l'unica figura contenuta entro il cerchio raggiante?
...nel dipinto, il monogramma bernardiniano è forse l'unica figura contenuta entro il cerchio raggiante?
Hilarion- Moderatore
- Numero di messaggi : 591
Data d'iscrizione : 12.01.09
Re: Considerazioni e Ricerca
Caro Hilarion,
certamente l'insieme della figura solare potrebbe farci pensare alla simbologia dei Gesuiti, il Cuore e le Spine e per questo vorresti ipotizzare che il quadro fu fatto su commissione dei Gesuiti?
certamente l'insieme della figura solare potrebbe farci pensare alla simbologia dei Gesuiti, il Cuore e le Spine e per questo vorresti ipotizzare che il quadro fu fatto su commissione dei Gesuiti?
Re: Considerazioni e Ricerca
Prima di avanzare ipotesi, carissimo, mi soffermerei a ben "leggere" tutto il simbolo, cosa che hai appena fatto...
...ri-descrivilo linearmente a beneficio di tutti gli amici, per favore!
...ri-descrivilo linearmente a beneficio di tutti gli amici, per favore!
Hilarion- Moderatore
- Numero di messaggi : 591
Data d'iscrizione : 12.01.09
Re: Considerazioni e Ricerca
I Gesuiti assunsero a loro stemma il trigramma di San Bernardino. In particolare l'mblema dei Gesuti fu inizialmente quello composto dalle tre lettere IHS modificato con l'allungamento dell'asta della H tagliato a metà per formare una croce, il tutto racchiuso nel disco solare. Il successo del trigramma comportò molte altre modifiche finalizzate ad esprimere l'amore per Cristo e quindi all'IHS si aggiunsero le figure del Cuore di Cristo, oppure le spine della Passione di Cristo, oppure i Chiodi della Croce e via dicendo. Anche i Gesuiti ebbero nei loro emblemi queste varianti.
Re: Considerazioni e Ricerca
Bravo, ricostruzione corretta!
Ma ...
...in quel quadro, cosa c'è dentro il cerchio raggiante?
Ma ...
...in quel quadro, cosa c'è dentro il cerchio raggiante?
Hilarion- Moderatore
- Numero di messaggi : 591
Data d'iscrizione : 12.01.09
Re: Considerazioni e Ricerca
... Vincenzi', non cambiare discorso...
Hilarion- Moderatore
- Numero di messaggi : 591
Data d'iscrizione : 12.01.09
Re: Considerazioni e Ricerca
Hai ragione Hilarion!
Nel cerchio raggiante c'è il Trigramma IHS con l'H caricata della Croce e poggiata sul Cuore di Cristo coronato di tre spine.
Saranno le diottrie o la mia "cecità araldica" ma altro non vedo. Chiedo l'aiuto.
Nel cerchio raggiante c'è il Trigramma IHS con l'H caricata della Croce e poggiata sul Cuore di Cristo coronato di tre spine.
Saranno le diottrie o la mia "cecità araldica" ma altro non vedo. Chiedo l'aiuto.
Re: Considerazioni e Ricerca
Vedi benissimo, direi.
Il vecchio lettor di segni non vede altro.
Però ne trae deduzioni...
...vediamo se coincidono con le tue!
Il vecchio lettor di segni non vede altro.
Però ne trae deduzioni...
...vediamo se coincidono con le tue!
Hilarion- Moderatore
- Numero di messaggi : 591
Data d'iscrizione : 12.01.09
Re: Considerazioni e Ricerca
San Francesco di Paola, fondatore dei Minori, si ispirò alla vita del Santo essendo anche stato formato in un convento francescano. Il suo nome è proprio dovuto alla devozione dei genitori che miracolati dal Santo, lo ebbero in tarda età... Dettò le Regole dei Minori molto dopo averli costituiti ispirandosi proprio a quelle di San Francesco tanto che inizialmente l'ordine fu detto Congregazione eremitica paolana di San Francesco d'Assisi. A questo potrei proporre che il trigramma sul cuore di San Francesco di Paola è proprio a rammentare l'amore della vita caritativa e povera espressione massima della Regola di San Francesco d'Assisi... sto avendo un collasso...
Re: Considerazioni e Ricerca
...tu, ahitè, già conosci il vecchio lettor di segni...
...sai quanto egli sia mentalmente errabondo (tanto che a volte mi auto-definisco lettor di sogni, più che di segni)...
...ma i dati di fatto sono dati di fatto (ah, vecchio tautologo che non sono altro!)...
...ed è un dato di fatto che, in quel dipinto sudamericano, sul petto del venerato Minimo compaia il simbolo dei Gesuiti, più che quello bernardiniano doc...
Al che, vien da pensare che il pur bravo pittore si sia "confuso" nel riprodurlo: ipotesi plausibile, anzi validissima, se soltanto si fosse trattato di un simbolo effettivamente usato dai Minimi.
Da ciò deriva che, come remota possibilità, nella parte meridionale del Nuevo Mundo essi ne usassero uno "diverso" da quello usato nel Vecchio Continente: ma qui credo che davvero sto sognando.
Piuttosto, penserei al notevole influsso che i Gesuiti ebbero sul Centro- e SudAmerica ispanizzato... e a questo punto, se non sto sragionando, direi che un cerchio si sta quadrando... che ne dici?
...sai quanto egli sia mentalmente errabondo (tanto che a volte mi auto-definisco lettor di sogni, più che di segni)...
...ma i dati di fatto sono dati di fatto (ah, vecchio tautologo che non sono altro!)...
...ed è un dato di fatto che, in quel dipinto sudamericano, sul petto del venerato Minimo compaia il simbolo dei Gesuiti, più che quello bernardiniano doc...
Al che, vien da pensare che il pur bravo pittore si sia "confuso" nel riprodurlo: ipotesi plausibile, anzi validissima, se soltanto si fosse trattato di un simbolo effettivamente usato dai Minimi.
Da ciò deriva che, come remota possibilità, nella parte meridionale del Nuevo Mundo essi ne usassero uno "diverso" da quello usato nel Vecchio Continente: ma qui credo che davvero sto sognando.
Piuttosto, penserei al notevole influsso che i Gesuiti ebbero sul Centro- e SudAmerica ispanizzato... e a questo punto, se non sto sragionando, direi che un cerchio si sta quadrando... che ne dici?
Hilarion- Moderatore
- Numero di messaggi : 591
Data d'iscrizione : 12.01.09
Re: Considerazioni e Ricerca
Come poter darti torto? Dovrei negare la faraonica opera di evangelizzazione svolta dai fratelli di San Ignazio, dovrei negare la regola fondamentale dei Gesuiti "liberi di girare e di andare dove il Papa li avesse mandati", dovrei negare l'opera di Sant'Ignazio, ispanico, a favore della corona ispanica ... a questo punto ti chiedo di viaggiare insieme ed invece di Hilarion ti chiamerò Virgilio, la luce nel viaggio di Dante ...
Un abbraccio, caro amico
Un abbraccio, caro amico
Re: Considerazioni e Ricerca
Ma sbaglio o S. Francesco da Paola nacque molto tempo prima di S. Bernardino? Se così fosse, come fa ad ispirarsi a S. Bernardino?Vincenzo D'Aurelio ha scritto:San Francesco di Paola, fondatore dei Minori, si ispirò alla vita del Santo essendo anche stato formato in un convento francescano.
Ospite- Ospite
Re: Considerazioni e Ricerca
No Marcello, San Francesco di Paola si formò e anche per devozione, sulla disciplina francescana (Il Santo è San Francesco d'Assisi). San Bernardino da Siena è un altro discorso che dirò dopo... Ciao
Re: Considerazioni e Ricerca
Vincenzo D'Aurelio ha scritto:No Marcello, San Francesco di Paola si formò e anche per devozione, sulla disciplina francescana (Il Santo è San Francesco d'Assisi). San Bernardino da Siena è un altro discorso che dirò dopo... Ciao
avevo capito male! anche se pure S. Bernardino era un francescano. Mi sono perso tra tutti questi ordini...
Ospite- Ospite
Re: Considerazioni e Ricerca
Hilarion ha scritto:
...ed è un dato di fatto che, in quel dipinto sudamericano, sul petto del venerato Minimo compaia il simbolo dei Gesuiti, più che quello bernardiniano doc...
Al che, vien da pensare che il pur bravo pittore si sia "confuso" nel riprodurlo: ipotesi plausibile, anzi validissima, se soltanto si fosse trattato di un simbolo effettivamente usato dai Minimi.
Da ciò deriva che, come remota possibilità, nella parte meridionale del Nuevo Mundo essi ne usassero uno "diverso" da quello usato nel Vecchio Continente: ma qui credo che davvero sto sognando.
Piuttosto, penserei al notevole influsso che i Gesuiti ebbero sul Centro- e SudAmerica ispanizzato... e a questo punto, se non sto sragionando, direi che un cerchio si sta quadrando... che ne dici?
Se posso rispondere io , condivido appieno il pensiero di Hilarion, e credo che sia questa la strada da percorrere.
Anche io avevo scritto sin dall'inizio :
"Bisogna sapere a chi era destinata l'opera pittorica ad un luogo di culto o destinata ad un privato che commissionando e pagando l'opera pittorica al pittore ha indicato cosa voleva lui vedere nel quadro rappresentato, non sò se mi sono espresso bene!"
Non è improbabile quindi che ,come scrive Hilarion ; i Gesuiti abbiano messo lo zampino loro per motivi che a noi sfuggono, o che il pittore si sia lasciato andare ad una personale vena artistica, visto anche la evidente doratura certo non da attribuire a San Francesco da Paola umile e povero frate che fondò i Minimi e vestì di un semplice saio nero.
Bisogna conoscere la committenza, e perchè e per quale luogo è stata dipinta l'opera!!!!!
Se per la pubblica venerazione o il pittore l'ha dipinta per se e la voleva tenere nel suo studio, oppure è stata eseguita per un ricco signore, o per un sacerdote Gesuita................................................................
Saluti
Re: Considerazioni e Ricerca
Giusto, carissimo, questa appare essere la strada migliore da percorrere al momento.Giovannimaria Ammassari ha scritto:(...) Non è improbabile quindi che ,come scrive Hilarion ; i Gesuiti abbiano messo lo zampino loro per motivi che a noi sfuggono, o che il pittore si sia lasciato andare ad una personale vena artistica, visto anche la evidente doratura certo non da attribuire a San Francesco da Paola umile e povero frate che fondò i Minimi e vestì di un semplice saio nero.
Bisogna conoscere la committenza, e perchè e per quale luogo è stata dipinta l'opera!!!!!
Se per la pubblica venerazione o il pittore l'ha dipinta per se e la voleva tenere nel suo studio, oppure è stata eseguita per un ricco signore, o per un sacerdote Gesuita (...)
Con un'avvertenza in più, oltre a quelle da te ben indicate: che l'emblema gesuita possa esser stato apposto sul manto di San Francesco da Paola per libera scelta del pittore.
Il quale, magari ignorando l'esatto significato di quel simbolo ma vedendosene "circondato", era in buona fede convinto che esso non potesse stonare col resto della composizione.
Hilarion- Moderatore
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