eco non eco

secondo me un intellettuale del calibro di eco nn va giudicato per i modi personali o per il carattere,sono cose queste che nn riguardano a nessuno(o forse solo i rotocalchi).va apprezzato lo scrittore,il bibliofilo,il filosofo..
potrebbe anche essere,per assurdo,un volgare assassino,un alienato o un bruto antipatico, ma quello fa parte della biografia,che puo' interessare marginalmente chi usufruisce delle opere,altrimenti dovremmo disprezzare,sgarbi per la sua antipatia o d'annunzio per le sue stravaganze,gli eccessi di baudelaire,etc..

Sono abbastanza (e non completamente) daccordo, nel senso che talvolta questo modo di vedere non si può affatto applicare. Cmq, ho incontrato Eco come scrittore, ne ho letto il Nome della Rosa e non capisco il successo di questo libro, certamente piacevole ma assai sopravvalutato, a mio modesto parere. L'ho letto come semiotico, ho letto il suo trattato e qualche saggio qua e là, non male, ma non vedo dove eccelli, che cosa dica di particolarmente interessante rispetto ad altri filosofi del linguaggio e compagnia bella. Quando dovevo fare la tesi in università lessi anche il suo libro su "Come si fa una tesi di laurea", simpatico, ironico, tuttavia inutile, vi avviso. Antipatico dite? Questo proprio non lo so, l'ho visto in Tv una sola volta e non mi sembrò maluccio come tipo.

Pierpaolo... allora sei stato più fortunato di me...
Nulla da eccepire sul professionista.... resto del mio parere sull'uomo....
non sono affatto d'accordo con Andrea... il tratto umano di una persona, chiunque ella sia, è molto importante ed è dimostrato che i grandi sono i più umili...