Google libri

L'avvento delle moderne tecnologie informatiche sta donando alla ricerca una serie di strumenti formidabili che mettono in condizione gli studiosi di avere accesso alla conoscenza grazie ad un semplice click.

Lodevoli iniziative come quella portata avanti da Google libri, tuttavia, stentano a decollare, nonostante l'indubbia utilità per l'intera comunità umana. Paure e ritrosie degli editori ne stanno in parte minando le potenzialità. Eppure si sta rivelando uno strumento migliore dell'OPAC poiché quando non soggetto alle limitazioni del copyright permette di visionare il testo per intero e addirittura di scaricarne una copia; è come avere accesso a tutte le biblioteche della terra quando e come si vuole.

Non comprendo perché gli editori dovrebbero aver paura di questo strumento, d'altronde è il solo che mi permette di visionare un libro e, se ne vale la pena, di indurmi ad acquistare una copia cartacea.
Per altri versi in futuro potrebbe essere possibile ordinare il testo direttamente attraverso lo stesso strumento, magari facendosi stampare la copia di un'antica settecentina da avere sul proprio comodino tutta per sé.

Giuste parole Gianfranco!
Gli editori, però, non hanno ancora capito questo concetto... temono di essere defraudati o, peggio, di non vendere più libri ...
A parte le grandi case editrici, che da tempo usano il web come strumento di lavoro, i piccoli editori non concepiscono la visione del volume attraverso il web... sotto certi aspetti siamo rimasti all'età della pietra...
buona domenica.

occorrerà tempo per giungere a quanto auspicato da Gianfranco e dai molti desiderosi di consultare i testi online. Però in parte giustifico gli editori in quanto non corretto che vengano messe in giro opere stampate ed in vendita, a meno che non si tratti di edizioni fuori commercio o di vecchia data.
E' come il mondo discografico o cinematografico. Se fosse lecito diffondere copie del disco o del film a chiunque ne fa richiesta non vi sarebbe più commercio e i diritti vanno a farsi friggere.
Si potrebbe invece pensare a riprodurre solo una percentuale del testo, magari privandolo delle foto e degli indici, così da lasciare la possibilità dell'acquisto agli interessati.

E io proprio questo intendevo!!!!!
Non sono riuscita ad esprimere il concetto...
Infatti, solo rendendosi conto di come sono strutturati i testi si può avere la consapevolezza di volerli acquistare...
bravo Marcello!!!!!!

per quanto mi riguarda nessun testo on line è affascinante come il rumore della carta sotto le dita o il profumo di una libreria. Detto questo sono assolutamente d'accordo con l'assunto del post di Gianfranco. E' tempo di rivedere il discorso dei diritti d'autore ed è tempo che le case editrici si adeguino al tempo che scorre. Oltre che, mi permetto, di rivedere i prezzi dei libri. Purtroppo (per fortuna?) siamo in un paese che pubblica 60.000 titoli all'anno. Quante copie si vendono? Temo sia un discorso ampio. I cantanti hanno i concerti per rifarsi dei mancati guadagni. Gli scrittori no. E' delicato il tutto. Ammetto di non avere le idee chiare. Quanto sopra dando per scontato che si debbano mettere on line i testi antichi e fuori commercio per consentire ai non collezionisti di prenderne visione.